Voglio condividere con voi  il pensiero di una delle nostre allieve sul rapporto tra i corsi di survival e le donneBuona lettura!

Corsi di sopravvivenza e le donne

Mariangela Capo

Sia che cerchiamo di sopravvivere nella natura selvaggia che nel caos della città, la consapevolezza di se è un elemento imprescindibile e noi donne abbiamo un costante bisogno di fiducia in noi stesse per affermarci. Un corso di sopravvivenza, oltre ad un un’occasione per acquisire abilità pratiche e interagire con la natura è un modo originale per accrescere la fiducia nelle proprie capacità. Ma troppo spesso questi corsi sono progettati e pensati per mettere alla prova i muscoli e le menti maschili.

A mio avviso, per avvicinarsi a un’attività che il luogo comune vuole come tipicamente maschile, c’è bisogno di sfatare il mito per il quale il gentil sesso debba faticare di più se vuole sopravvivere lontano dal confort della quotidianità. L’idea diffusa è quella che ci sia una difficoltà insita nella natura femminile e che porta le donne a desistere dal desiderio di immergersi e confrontarsi con le pratiche di survival.

Beh, Marco Priori ha superato tutto questo offrendoci il Natural Survival! Non si tratta di corsi di sopravvivenza estrema, di lotta contro la natura o di attività in stile militare. Tutt’altro! Ci fa vivere il mondo naturale e il survival in un modo spontaneo, non ostile e da cui possiamo trarre tutto ciò di cui abbiamo bisogno, fisicamente, psicologicamente e anche in un certo senso spiritualmente. A patto di volerci adattare ai ritmi della Natura. La scelta è solo nostra.

Ecco quale è il rapporto tra i corsi di sopravvivenza e le donne

Ben noti film come Wild e Tracks hanno come protagoniste donne dotate di grande intelligenza, ma non sempre preparate – come i loro omologhi maschili – ad affrontare l’ignoto. Le eroine femminili si avventurano nella natura selvaggia evidenziando una certa difficoltà fisica nell’affrontare il mondo naturale. Nel tentativo di sopravvivere, le donne lottano e soffrono il confronto con la forza di madre natura, laddove invece gli eroi maschili fanno sfoggio, nel breve periodo, della loro primordiale bestialità. Ma che siano protagonisti maschili o femminili, il loro contatto con la natura è sofferto, duro.

Al contrario di quanto si creda o ci venga mostrato, noi donne siamo naturalmente in grado di svolgere molte delle funzioni essenziali per la pratica del survival. Anzi, vi assicuro per esperienza diretta che siamo in grado di farle tutte alla grande! Spesso impariamo a cucinare sul fuoco, intagliare, cucire, costruire eccellenti ripari.  Tutte abilità fondamentali in una situazione di sopravvivenza. In alcune culture oggi, e in passato per la maggior parte delle culture moderne, le donne erano raccoglitrici di acqua e piante selvatiche. In diverse culture le donne sono state cacciatrici e sono sempre più comuni le donne arcieri negli ultimi anni. Infine, a supporto della resilienza femminile, recenti studi evidenziano l’effetto positivo che gli estrogeni prodotti nel cervello avrebbero nel proteggere l’individuo da situazioni di stress.

Durante i corsi di sopravvivenza con le donne

Molti sono pronti ad elencarci mille motivazioni per le quali noi donne non dovremmo avvicinarci al mondo del survival, ma siamo solo noi stesse che possiamo decidere se ritenerle valide o meno. Non abbiate timore!

La strada c’è e si chiama Natural Survival. Imparate dai vostri istruttori e mettetevi in gioco. Lasciate a casa i tacchi, indossate gli scarponi e correte senza resistenze culturali verso la libertà che solo il contatto diretto con l’ambiente naturale può offrirvi.

Ricordate che non c’è ragione alcuna per cui noi donne non possiamo vivere l’emozione dell’avventura a meno che non siamo noi stesse a pensare il contrario!

Mariangela Capo, Allieva del Brown Bear Natural Survival

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