Marco Priori e come scegliere lo stile di sopravvivenza

In base alla tua passione e a ciò che stai cercando, parliamo ora dei vari approcci al mondo naturale.

Per fugare ogni dubbio sulla differenza tra il Natural Survival e le scuole di sopravvivenza o bushcraft e quindi darti la possibilità di scegliere il tuo percorso migliore, ti illustro qui quello che sono i vari stili nel panorama del “survival”.

I siti internet e le pagine Facebook tendono a mischiare un bel po’ le carte per cercare di coinvolgere nelle proprie scuole più persone possibile a prescindere dalle loro passioni. In realtà esistono due grandi categorie di sopravvivenza: quella di estrazione militare o paramilitare, a volte “civilizzata”, e quella del bushcraft, in qualche modo più vicina alla Natura.

La sopravvivenza militare, o tattica, nasce dalla necessità di salvaguardare la vita del singolo soldato o del gruppo in qualunque situazione di guerra.

Un esempio per tutti il soldato che si trova solo dietro le linee nemiche senza alcun equipaggiamento e deve nascondersi, fuggire e sopravvivere per ritornare a casa. Abbigliamento mimetico, kit di sopravvivenza più disparati, tecnologia, guanti, zaini carichi di tutto e di più, grossi coltelli perché si deve sfuggire a tutti i costi, ovviamente, ad un nemico che ci insegue e che ci sta alle costole.

Oggi, in questo clima di incertezza, molte persone si sentono minacciate da una crisi imminente, di qualunque genere essa sia. Ecco che la sopravvivenza stile militare, magari smussata negli angoli, prende piede nella società civile. Si impara a sopravvivere e lottare contro la Natura, nei boschi, nel caso avessimo mai bisogno di scappare dalla città. Per alcuni è più che altro un gioco di ruolo. Sotto la guida di un bravo istruttore potrai impararne le tecniche. E’ un modo razionale e costruito di affrontare l’imprevisto.

La sopravvivenza in stile Bushcraft è un insieme di conoscenze e tecniche atte a vivere in un ambiente naturale, sfruttandone le risorse per soddisfare i bisogni primari quali cibo e rifugio.

Impari quindi ad usare e affilare coltelli e accette, sposti legna con le corde, abbatti alberi e tagli arbusti, costruisci ripari con i loro tronchi e modifichi l’ambiente a seconda delle tue necessità primarie. La Natura è lì a tua disposizione per permetterti di sopravvivere alcuni giorni con quello che riesci a raccogliere. Sempre più persone hanno questa “spinta primordiale” che gli fa scegliere questo tipo di contatto con l’ambiente naturale dove l’Uomo vuole dimostrare, in modo conscio o inconscio, di essere in grado comunque di soggiogare la Natura.

Poi c’è il Natural Survivalqualcuno ritiene erroneamente che sia vicino al “Bushcraft”. Contrariamente a questo, invece, qui si parte dal presupposto che sia la Natura a prendersi cura di te.

Non c’è bisogno di lottare, fuggire, correre, abbattere o sfruttare. Non c’è nessuno che ti bracca e non c’è nessuno che ti nega nulla. Quello che serve è lì, intorno a te. L’Uomo ci è vissuto per milioni di anni. Bisogna però saper guardare, conoscere e soprattutto lasciarsi alle spalle inibizioni, paure e fobie. Bisogna saper stare a contatto con la Natura e trovare l’equilibrio con se stessi. Essere in grado di chiamare il bosco “casa”.

Ti sei mai chiesto perché mettiamo piante nelle nostre case? E’ il nostro modo inconscio di ricercare la nostra antica natura.

Il Natural Survival ti riporta a scoprire ciò che senti nel profondo. La tua voglia di fare escursioni, viaggi, scoperte, uscire dalla città per rigenerarti non è altro che un ritorno alle tue origini, ai tuoi istinti.

Marco Priori nei boschi: stile della scuola di sopravvivenzaTorni a percepire la Natura come tua alleata. Il bosco non è più popolato da animali selvaggi e pericolosi ma da creature che, come te, traggono quello di cui hanno bisogno con rispetto ed equilibrio.

Quando avrai fatto tua questa consapevolezza che puoi trovare il tuo equilibrio ridimensionerai molto anche il ruolo della tecnologia nella tua vita. E fare un trekking con lo zaino in spalla non sarà come scendere sott’acqua con le bombole. Imparerai che la tua vita non dipende dallo zaino e potresti fare a meno di qualsiasi cosa sulle tue spalle perché sei tu il motore di tutto.

Il cammino verso la Natura non può essere rapido. Serve un periodo di “acclimatamento”. Questo è il motivo per cui è meglio non farsi traumatizzare alla prima esperienza di survival, tutta la notte al freddo, praticamente senza cibo o coperte, ad ascoltare tecniche che da soli non sapremmo ripetere. Io cerco di attrarre le persone verso la Natura. Qualcuno le fa fuggire! Non si impara gran che dalla sofferenza a pagamento, quindi scegli con cura.

Ora, se hai scoperto che il NATURAL SURVIVAL è ciò che stavi cercando allora cominciamo questo percorso insieme, progressivamente, e imparerai a lasciarti dietro la tecnologia per scoprire finalmente cosa significa sentirsi liberi nella Natura.

Cammina nel silenzio,

Marco

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