Attenzione: questo articolo contiene spoiler sul film Into the Wild

Che ne dici di un articolo su “ Into the Wild ”?

Se sei appassionato di Natura avrai certamente visto questo film. Sono certo che anche tu durante il film avrai notato qualcosa che non va. Analizziamo insieme il  film che mi è molto caro e da cui riprendo numerosi esempi per gli approfondimenti durante i miei Corsi di Natural Survival. Gli spunti sono talmente tanti che ci si potrebbe scrivere un’enciclopedia di survival. Qui e nel prossimo articolo tratterò i punti salienti.

Un ragazzo con molto coraggio vaga per il Nord America per trovare finalmente la sua dimensione. Affronta sfide durissime, dal deserto alle grandi rapide del fiume Colorado fino a raggiungere il suo grande sogno: le sconfinate terre dell’Alaska.

Marco Priori spiega into the wild

Il personaggio di Into the Wild, Christopher McCandless che si è autoribattezzato Alexander Supertramp e da cui hanno tratto il film, è stato molto criticato per il suo atteggiamento che lo ha portato alla fine precoce dei suoi giorni. Ma a parte il triste epilogo, quante persone hanno sognato di sentirsi così liberi in quei paesaggi sconfinati? E la fantastica colonna sonora di Eddie Vedder è diventata un inno alla vita selvaggia!

Non sono qui per fare il critico cinematografico ma per mostrarti come la conoscenza di tecniche di sopravvivenza ma soprattutto riuscire a trovare l’equilibrio con se stesso avrebbe potuto aiutare Alex Supertramp nel suo cammino.

Conosco bene quei posti. Ho vissuto ed esplorato l’Alaska e lo Yukon per girare un documentario e sperimentare alcune tecniche di survival estremo. Non è un ambiente facile ma di sicuro non è ostile! Sono quei luoghi incantati che non vorresti lasciare mai più…

Marco Priori spiega lo zaino di sopravvivenza

Nel film si capisce fin da subito che il ragazzo non ha una formazione outdoor. Scende dal veicolo di un signore che gli ha dato un passaggio fin lassù e prende una direzione del tutto casuale, senza una pianificazione su dove andare e qual’è la meta. Lo zaino è caricato male, con oggetti che pendono a destra e a sinistra. Ovviamente sono amplificazioni di dettagli volute dal regista per dare maggior risalto ad alcune scene ma uno zaino che contenga tutto nel suo interno è di fondamentale importanza. Camminare senza oggetti nelle mani è altrettanto necessario per la massima sicurezza. E attraversare il fiume con il fucile in mano anziché in spalla facendolo bagnare ad ogni passo non è una scelta saggia se quel fucile deve servire per sostentarti con la selvaggina.

In quel momento Alexander ha la buona idea di lasciare un segnale del suo passaggio infilando il cappello sul ramo di un cespuglio. Gli servirà per ritrovare la strada del ritorno… È l’unico passaggio, in tutto il film, in cui si prende in considerazione la fondamentale arte dell’orientamento.

Successivamente salta in acqua e affronta il guado con leggerezza, senza neanche saggiare il fondo con un bastone. Prendere una storta ad una caviglia in quelle condizioni potrebbe portare a conseguenze gravissime.

Accensione del fuoco into the wild

Finalmente la cena! Alexander cuoce lo scoiattolo appena cacciato sul fuoco, anzi sulla fiamma! Negli Stati Uniti è facile vedere una cosa del genere, mentre noi europei siamo molto più salutisti. Se non si hanno tegami la carne va cotta necessariamente sulla brace o di riflesso al fuoco, non sulle fiamme. Le fiamme, infatti, rilasciano sostanze non bruciate che si depositano sulla carne rendendola poco salutare…

Una volta, mentre stavo accendendo un fuoco con l’archetto sulle sponde del Colorado, mi è capitato che un ragazzo indiano mi chiedesse se avevo con me della benzina aromatizzata per cuocere la carne… mi crollò un mito… ma questa è un’altra storia.

In un’altra scena il protagonista trova nella foresta il famoso pulmino numero 142, usato dai cacciatori come rifugio e temporaneamente abbandonato. E’ la sua salvezza! Un luogo confortevole e solido, con tanto di letto e stufa, in cui ripararsi e vivere. Non sarebbe stato facile per lui costruire un riparo permanente tale da garantirgli la stessa protezione. In una situazione di sopravvivenza avere o trovare un riparo adeguato è la prima regola in assoluto!

Da qui ha inizio la sua vera permanenza into the wild! Quindi non perderti la seconda parte di questo articolo!

Citazione dal film: “Non amo di meno gli uomini, ma amo di più la Natura”, Christopher McCandless,  orig. G.G. Byron

Marco Priori